
Wife with Benefit
20.03.2014 19:52-Ah, questa è fantastica!- sbotto. -E tu credi davvero che me ne importi qualcosa? Beh, mi spiace, ma il mondo non gira sempre intorno a te. Questa non è Garden House e non ci sono stuoli di servitori pronti ad obbedirti. Per quanto mi riguarda puoi pure dire addio alla tua dannata tenuta, perché non intendo sprecare neanche una briciola del mio tempo dietro un ragazzino viziato cresciuto nella convinzione che tutto gli sia dovuto. Avresti fatto meglio a mostrarmi un minimo di rispetto, perché adesso tutto quello che ti resta è il tuo disprezzo e la foto stampata della mia mano che apre quella porta e te la sbatte in faccia esclamando “Benvenuto nel mondo reale!”- gli urlo in faccia, sentendomi pervadere da una corroborante ventata di puro benessere. Thomas non reagisce. Non subito. Si prende qualche secondo per esaminarmi, poi sospira debolmente e si avvicina a me con passi lenti ed un atteggiamento indecifrabile. Senza staccare i suoi occhi dai miei mi raggiunge e, inaspettatamente, mi sfiora una guancia con il dorso di una mano, indugiando sulle mie labbra prima di sussurrarmi con voce suadente -Temo di doverti ricordare che hai appena siglato un accordo che ti vincola a Garden House per i prossimi sei mesi, pena il risarcimento complessivo del valore della tenuta. Avresti fatto meglio a leggere con più attenzione il contratto, perché adesso tutto quello che ti resta è la tua indignazione e la foto stampata della mia mano che apre quella porta, ti consiglia caldamente di andare e te la richiude alle spalle esclamando “Benvenuta nel mondo reale!”-
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Estratto:
Dal diario di Sandy Price
Canterbury 22 Agosto 2002
Caro diario,
ci siamo, oggi è l’ultimo giorno di vacanze. Avremmo dovuto trascorrere un’altra settimana qui a Garden House, ma papà è stato richiamato a Cork per problemi di lavoro e la mamma non se l’è sentita di lasciarlo da solo con la lavatrice (o più probabilmente l’inverso).
Partiremo domani in mattinata. L’idea di anticipare il mio ritorno in collegio dovrebbe rattristarmi, eppure ho accolto la notizia con un’ondata di sollievo, tant’è che ho già preparato le valigie. Non vedo l’ora di andar via. Giuro, questa è l’ultima volta che permetto ai miei genitori di trascinarmi a Canterbury. Non che il posto sia sgradevole, anzi, alla tenuta dei Clark non c’è modo di annoiarsi. Sir Roger possiede una magnifica scuderia e mi ha dato il permesso di cavalcare Bilula; in più c’è una piscina immensa accanto alla serra e proprio quest’anno hanno inaugurato il nuovo campo da tennis. Un posto davvero fantastico dove passare l’estate, se non fosse per la fastidiosa ed assidua presenza del nipote del Conte: Thomas Clark. Anche quest’anno l’ha passato a tormentarmi. Lui e quel decerebrato del suo amico “Robby-Botolo-Cooper”. Il peggio è che non riesco ad evitarlo. Sono costretta a seguirlo ovunque vada, a meno che non preferisca sorbirmi l’irrinunciabile spettacolo “Tu, figlia degenere!” che va in onda sul canale “Mamma Affranta” ogni qualvolta decida di sfruttare il mio libero arbitrio.
Io non so davvero come faccia ad ingannare tutti. Se chiedi in giro, sapranno solo tessere infinite lodi di quella sottospecie ambulante di cetaceo. Lui è perfetto. Peggio: lui è perfetto ed intoccabile! Gentile, affabile, bello, atletico, ricco, intelligente, studioso, appassionato di letteratura e, letizia di tutte le mamme in cerca di genero del quartiere, persino impegnato nel volontariato.
Fastidioso. Ecco cos’è: fastidioso! Perché lui fa tutto questo col solo scopo di sbatterti in faccia la sua superiorità. Se vede mia madre con una busta della spesa in mano, corre a chiederle se ha bisogno d’aiuto, così siamo entrambi certi che passerà l’intera serata a lamentarsi della mia scarsa educazione. Si sveglia ogni mattina alle sei solo per far notare a tutti che non sono in grado di aprire gli occhi prima che sia pronto il pranzo. Il peggio è che sono l’unica ad accorgersene. Proprio non capiscono quale machiavellico cospiratore si nasconda dietro quei sorrisi amabili. Ma con me non attacca. No, io lo conosco fin troppo bene e, in tutta sincerità, ne ho le tasche piene. Non mi lascerò raggirare. Non finirò nel “Thomas fan club”. Ti rendi conto? Ha un fan club! Decine di ragazzine in crisi ormonale che svengono quando si avvicina. Jenny è diventata una di loro. E dire che pensavo fosse intelligente. Ormai è andata. L’abbiamo persa. Non fa che sbavargli dietro e riempie pagine e pagine del suo diario di scritte tipo “Jenny e Thomas Clark”, “Thomas ti amo”, “Jenny e Thomas per sempre”. In pratica, la sua unica aspirazione terrena è quella di sposarsi con Thomas e trascorrere con lui il resto dei suoi giorni. Beh, un paio di righe alla questione voglio dedicarle anch’io, dato che mi trovo. Allora sappi che io non sposerò mai Thomas Clark, neanche fosse l’ultimo uomo rimasto sul pianeta. Neanche per preservare la specie umana dall’estinzione. Io non sposerò mai Thomas Clark. Ecco, l’ho scritto. Uff… Ora devo lasciarti. Mi hanno chiamato per la cena. Stasera il damerino non c’è. Meno male. Per una volta potrò godermi le patate senza dover stare attenta a come appoggio i gomiti sul tavolo!
Dieci anni dopo, in una graziosa cappella lontana dal chiasso del centro, Padre Brown intreccia le sue dita grassocce e declama solenne: <<Vuoi tu, Sandy Price, prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Thomas Clark per amarlo, onorarlo e rispettarlo in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi?>>
Piomba il silenzio.
Rimbalza un colpo di tosse inopportuno dalle file in fondo.
Tutti gli sguardi sono puntati su di lei e la risposta non sembra poi così scontata.
Ma forse sto correndo troppo… Sarà meglio tornare indietro di qualche mese, precisamente il 13 maggio 2012, poco dopo la morte di Sir Roger Aaron Clark, venuto a mancare alla veneranda età di ottantasette anni.